Avete mai sentito parlare di orto sinergico? Si tratta del metodo di coltivazione più naturale esistente, una vera e propria filosofia dell’agricoltura che crede nella capacità del terreno di auto fertilizzarsi senza alcuna lavorazione del suolo, senza arature né concimi, ma lasciando che siano le piante stesse a nutrire il terreno attraverso i propri residui organici. Definita come “l’agricoltura del non fare” promuove la coltivazione nella più completa armonia della natura e nel rispetto del suolo e delle piante. Tutto ebbe inizio dalla passione dell’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip che, dopo anni di ricerche, sui metodi di coltivazione naturale, scoprì il lavoro dell’agronomo giapponese Fukuoka, il quale promuoveva una tecnica a bassa intensità della terra che riducesse l’azione umana. La visione di Fukuoka si basa sul principio che, sebbene sia la terra a far crescere le piante, siano quest’ultime a dare nutrimento e fertilizzare il terreno grazie ai nutrimenti rilasciati dalle radici, dalle interazioni con gli esseri viventi nel suolo e dai residui organici una volta decomposte. L’agricoltura sinergica evita l’aratura, che compromette il delicato equilibrio del suolo fertile, e riconosce l’utilità della sola pacciamatura, il sostituto artificiale del manto di foglie ed erbe che copre i terreni allo stato naturale e può essere composta da paglia, foglie secche, canne, segatura e ogni altro materiale biodegradabile. La copertura viene utilizza per molte ragioni, infatti, evita la perdita d’umidità del terreno, consentendo di risparmiare sull’irrigazione, svolge un’azione protettiva del suolo, proteggendo le piante nei mesi più caldi e in quelli più freddi, facilita lo sviluppo della microflora e la colonizzazione di microorganismi nella parte più superficiale del suolo, favorendone i nutrimenti assimilabili dalle piante. Oltre la tecnica della pacciamatura, è importante coltivare contemporaneamente diverse specie vegetali seguendo le regole delle consociazioni favorevoli, che permettono alle piante di crescere sinergicamente, scambiandosi sostanze nutritive. L’idea dell’orto sinergico è proprio quella di ricreare un ambiente più naturale possibile permettendo alle piante di svilupparsi in un ecosistema sano e favorevole alla crescita, capace di rigenerarsi grazie all’ausilio dei residui organici. Un vero e proprio esempio naturale di circolarità, dove lo scarto diventa linfa vitale e impulso alla crescita di una nuova vita.
L’orto sinergico: come si rigenera la natura

Leave a Reply